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+ Exposición fotográfica y ciclo de eventos "Les Transformacions del Poble Nou" - Una análisis crítica de los resultados del plan 22@

desde el 19 de abril al 18 de mayo 2012


La programación completa en este enlace: http://db.tt/vTVlshTO







+ Review by MICHELE GOVONI (periodista, escritor y crítico de arte italiano, publica en muchos periódicos italianos y colabora con varias galerías de Milan, Ferrara y Paris).


"L’espressione fotografica, intesa come cattura dell’istante, ma anche e soprattutto come elemento funzionale alla visione “critica” di ciò che ci circonda, è elemento senza dubbio assodato. Il cosiddetto “reportage”, infatti, assume, nell’ambito delle espressioni visive, un ruolo di primo piano. Ancor più se lo consideriamo non solo funzionalmente allo scopo documentaristico o giornalistico, quanto piuttosto se lo inseriamo nella più vasta categoria delle Arti visive.

La fotografa italiana Elena Panzetta rientra, di diritto, in questa più ampia categoria artistica, potendo la sua opera entrare a far parte sia della categoria del reportage di carattere documentaristico (e più specificamente racchiusa entro la tipologia del reportage antropologico-sociale) sia di quello che per “mostrare” si serve di linguaggi che vanno ben oltre la semplice tecnica fotografica.


Sia che si serva del colore, sia che, invece, si appoggi al bianco e nero, Panzetta cattura gli istanti del reale fissandoli nel sensore della fotocamera come se si trattasse di antichi resti archeologici da repertare e studiare in relazione ed in funzione della Storia.


Si innesca, così, un curioso ed interessante paradosso: se, infatti, da un lato la fotografia (proprio per sua caratteristica) fissa, immobilizzandolo, un istante infinitesimale di tempo, spazio e umanità, allo stesso tempo (e questo grazie alla sapienza tecnica e alla volontà espressiva della fotografa) quell’istante diviene continuo e vivente, come se continuasse non solo ad esistere nella realtà, ma anche nella fotografia stessa.


Il risultato, vivo, tangibile, ineludibilmente efficace, è sotto gli occhi di chi si avvicini alle foto di Elena Panzetta con occhio curioso e attento e, soprattutto, con la ferma convinzione di trovarsi di fronte ad un elemento di mediazione che, ponendosi tra realtà ed attualità, si fa interessante ed unico strumento di analisi.


Il distretto San Martì di Barcellona (città in cui la fotografa vive ed in cui si occupa anche di gestione di eventi culturali) vive così nelle fotografie di Elena Panzetta nella sua naturalità fatta di edifici abbandonati, graffiti sulle pareti delle case, architetture prospettiche e intriganti e vita quotidiana; tutti elementi, questi, che ne restituiscono un aspetto profondamente umano, degradato alle volte, certo, ma di conseguenza mai artefatto.


Inquadrature che sottolineano geometrie, il calore del bianco e nero, la viva certezza del colore divengono, così, gli elementi cui Elena Panzetta affida il suo pensiero e la sua ricerca, per restituire un mondo che, visto attraverso gli occhi della mente, diviene, passo dopo passo, unico ed incommensurabile contributo di conoscenza, restituendo così alla fotografia uno dei suoi originari scopi di cultura."






Michele Govoni